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Severini, Gino.

Pittore italiano. A Roma dal 1899, conobbe G. Balla e U. Boccioni, mentre a Parigi, dove si trasferì nel 1906, si legò a P. Picasso, P. Fort, A. Modigliani. Appresi da Balla i principi della tecnica divisionista, S. approfondì successivamente lo studio degli impressionisti e si avvicinò al Postimpressionismo di G. Seurat, colpito dalla profonda sensibilità cromatica. Si legò nel frattempo ai gruppi di avanguardia parigina (1910), aderendo contemporaneamente al Futurismo (firmatario del Manifesto della pittura futurista e del Manifesto tecnico della pittura futurista) e sviluppando eclettici esiti artistici attraverso la commistione di svariate soluzioni d'avanguardia (Danza del Pan Pan al Monico, 1909-11; l'opera venne distrutta da un incendio e ricreata dal pittore nel 1960. Danzatrice blu, 1912; Fanciulla+strada+atmosfera, 1913). Dopo un breve soggiorno italiano (1913-14), S. realizzò dipinti di matrice cubo-futurista, opere ispirate all'Orfismo (Mare=Ballerina, 1914) e al Cubismo sintetico (Zingaro che suona la fisarmonica, 1919). Negli anni Venti, S. indirizzò la propria ricerca verso il Classicismo pittorico, in cui furono determinanti l'amicizia con Picasso e l'adesione al movimento Valori plastici; il saggio Du cubisme au classicisme (1921) testimoniò infatti tale avvicinamento, preannunciato comunque da tele quali Maternità (1916). I dipinti della fase classicista costituiscono un ritorno a un colorismo più meditato, privo di eccessi, in cui la luce diventa protagonista. Le tinte sono sobrie, costante richiamo alla tradizione mediterranea, mentre i soggetti si ripetono con un'accentuata preferenza per arlecchini, colombine e nature morte (Natura morta, 1929). Dopo il 1930, S. si volse a una tecnica pittorica di matrice cubista, aperta agli influssi dell'Astrattismo geometrico; realizzò inoltre affreschi e mosaici, in particolare decorazioni di palazzi italiani (Castello di Montegufoni, Firenze, 1922; Foro Mussolini a Roma, 1937) e di chiese elvetiche (a Losanna e Friburgo), e si cimentò nella scultura. Tra i saggi composti da S. ricordiamo: Tutta la vita di un pittore (1946) e Temps de l'effort moderne. La vita di un pittore (postumo, 1968) (Cortona, Arezzo 1883 - Parigi 1966).
Gino Severini: "La danse du Pan Pan au Monico", 1911-12 (Parigi, Musée national d'art moderne)